L’ANALISI CINA, I MEGA-PORTI PERDONO COLPI

Pechino - Lo sviluppo economico della Cina, nell’ultimo periodo, ha contribuito alla crescita dei principali scali marittimi del Paese che dal nel giro di poco più di dieci anni sono passati da 27,5 milioni di teu a 125,5 milioni di teu movimentati ogni dodici mesi. Ma secondo un recente studio della britannica Clarkons, i primi tre centri marittimi del colosso asiatico, Shanghai, Hong Kong e Shenzhen, stanno rallentando sempre di più la loro crescita a causa dell’ascesa di altri scali nazionali. Al momento infatti, in Cina, ci sono ben 23 porti che movimentano più di un milione di contenitori all’anno con Shangai che rimane comunque in testa alla classifica.

Hong Kong, ad esempio, ha visto cadere i propri volumi del 5,3 % nel 2012 a causa soprattutto della forte concorrenza dei porti vicini posizionati nel delta del fiume Pearl, complice un decentramento della produzione economica verso le province interne. Scali come Ningbo, Qingdao, Tianjin, Xiamen, Guangzhou, Dalian, Yingkou e Lianyungang, considerati di seconda fascia, hanno registrato una crescita più rapida negli ultimi tempi, con una portata annua in espansione in media del 14,7% nel periodo che va dal 2007 al 2012. Nel 2013, come mai era accaduto prima, il traffico contenitori complessivo dei primi tre porti cinesi, sarà inferiore a quello totale di tutti gli altri centri marittimi di Pechino, e la tendenza, secondo l’istituto inglese, è destinata a proseguire anche nei prossimi anni.

Nei primi sei mesi del 2013 il traffico container movimentato dai porti cinesi è stato pari a 91,5 milioni di teu, di cui 81,5 milioni movimentati dai porti marittimi e 10 milioni movimentati dai porti fluviali. Tra i principali centri per volume di traffico compaiono Shanghai (16,3 milioni di teu) e Shenzhen (11 milioni di teu). Nei primi nove mesi di quest’anno invece i porti marittimi cinesi hanno mosso un totale di 5,46 miliardi di tonnellate di merci.

Tra i più importanti scali per numero di scambi compaiono Ningbo-Zhousan, Tianjin, Qingdao, Guangzhou, Tangshan e Dalian. Il solo volume containerizzato, nei primi nove mesi del 2013, è stato pari a 140,9 milioni di container teu, con una crescita del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I porti marittimi hanno totalizzato 125,7 milioni di teu, quelli fluviali 15,2 milioni. Tra i primi scali compaiono Shanghai con più di 25 milioni di teu e Shenzhen che ha superano i 17 milioni. L’anno scorso sei porti cinesi sono finiti nelle prime dieci posizioni della graduatoria 2012 degli scali container mondiali. Shanghai ha confermato la propria leadership internazionale con oltre 32,5 milioni di teu.

Dopo Singapore e Hong Kong, che occupano rispettivamente la seconda e terza posizione, il porto di Shenzhen si è assestato al quarto posto con un totale di 22,9 milioni di teu. Alle spalle dello scalo sudcoreano di Busan sono finiti altri tre porti cinesi: Ningbo-Zhoushan, Guangzhou e Qingdao. Dubai è stato inserito in nona posizione mentre Tianjin si è aggiudicato la decima piazza.

Fonte http://www.avvisatoremarittimo.it/rubriche_avvmar/news/view.php?DIR=/rub...

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