Gentile Clientela,
Tutti i terminal portuali e aeroportuali della Comunità Europea devono essere dotati di un Centro d’Ispezione per monitorare la merce di origine animale di provenienza extra europea. Si tratta di una tutela fondamentale per i consumatori finali e l’intero mercato alimentare
Di cosa si occupa un veterinario in un Terminal portuale?
In Italia, così come nel resto dell’Unione Europea, la merce di origine animale destinata all’uso umano ed animale ricade sotto il controllo veterinario. A questa si sono aggiunti, di recente, anche i prodotti vegetali per l’alimentazione animale.
I Medici Veterinari del Ministero della Salute, sono incaricati di controllare tutti i prodotti di origine animale, dalla cornunghia al formaggio, passando per carne, pesce e tutti i possibili derivati.
I controlli veterinari sono svolti obbligatoriamente nei Punti d’Ispezione Frontaliera (PIF) presenti nei terminal portuali o aeroportuali di sbarco. In Europa ci sono 299 punti d’ispezione di cui 29 in Italia.
Come si esegue un controllo?
Dopo il controllo dei documenti di origine e la registrazione della pratica, in ufficio, iniziano, al terminal, la visita controllando i sigilli di origine apposti alle porte del container. Verificano così lo stabilimento di produzione, che deve essere tra quelli autorizzati dalla Comunità Europea, e il sigillo di navigazione.
Passano poi al controllo d’identità che consiste nel verificare la corrispondenza dei dati e delle etichette apposte alla merce con i documenti in loro possesso. Nel caso di contenitori a temperatura controllata, verificano, inoltre, i dati presenti nei dischi di navigazione per assicurarci che non ci siano stati sbalzi di temperatura, rottura della catena del freddo, durante il tragitto.
Verificano quindi l’integrità del contenitore, la presenza di odori, di liquidi, di condense e di eventuali anomalie nella regolarità del carico, e, se del caso, eseguono controlli organolettici. In quest’ultimo caso, si procederà all’apertura delle confezioni, al controllo dello stato, del colore, dell’odore e alla conseguente cottura e assaggio della merce.
Ci sono poi controlli analitici?
A sondaggio si fanno anche controlli di tipo microbiologico o chimico. Si prelevano dei campioni di merce che saranno analizzati dall’Istituto Zooprofilattico di competenza.
Gli esami analitici si suddividono in due tipologie: la merce è sottoposta a senza vincolo o con vincolo. La prima permette l’uscita della merce dal Terminal. La seconda, invece, obbliga la merce a rimanere all’interno del porto in attesa dei risultati, che generalmente arrivano entro una settimana.
Cosa succede alla fine del controllo?
Una volta terminato il controllo, pongono il sigillo ufficiale del Ministero della Salute che comprova l’avvenuta verifica e quello del terminal. Alla merce si associa il corrispondente DVCE (Documento Veterinario Comune di Entrata) e, dopo un’ultima verifica da parte della Guardia di Finanza, la merce diventa libera di circolare sul territorio comunitario.
FONTE: https://voltripramagazine.it/il-controllo-veterinario-a-vte/